Società

Popolazione: 5,2 milioni
Le persone che vivono nella Regione del Kurdistan sono kurdi, assiri, caldei, turcomanni, armeni e arabi.

La Regione ha una popolazione giovane e in crescita: il 36% della popolazione è di età compresa tra 0-14 anni, e solo il 4% di età superiore ai 63. L’età media in Kurdistan è poco più di 20, il che significa che oltre il 50% della popolazione ha meno di 20 anni.
La composizione demografica della Regione del Kurdistan si è modificata notevolmente negli ultimi decenni, principalmente a causa di migrazioni forzate dovute al precedente governo iracheno, che stata anche una delle principali ragioni del fenomeno della migrazione dalle zone rurali alle città. Fino al 2001, a partire dal 1970, a causa delle politiche del precedente regime iracheno almeno 600.000 persone sono rimaste sfollate, incluse più di 100.000 persone espulse nel solo mese di novembre 1991 da Kirkuk. Secondo un sondaggio UNDP, il 66% delle persone che vivono nella provincia di Duhok sono state costrette, almeno una volta nella loro vita,  a cambiare la loro residenza a causa della guerra, mentre i dati riguardanti  Suleimania e Erbil sono rispettivamente  il 31% e il 7%.
Tradizionalmente, la maggior parte delle persone nella regione del Kurdistan viveva in villaggi e basava la propria sussistenza sull’agricoltura e la zootecnia di pecore e capre, grazie alla fertilità del terreno. La Regione era conosciuta come il granaio dell’Iraq. Oggi questa tendenza si è invertita, con la maggioranza della popolazione che vive e lavora nelle tre città di Erbil, Duhok e Suleimania,  nell’amministrazione governativa, nell’ edilizia  e nel commercio.
Nel 1980 il regime di Saddam Hussein ha distrutto più di 4.000 villaggi e forzatamente spostato i loro residenti in “città collettive”.

Molti di questi villaggi sono stati ora ricostruiti. Il Governo Regionale del Kurdistan, con il supporto delle agenzie delle Nazioni Unite e delle ONG ha ricostruito, dopo il 1991,  2.620 su circa 4.000 villaggi distrutti.